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La bellezza di essere liberi

C’è da dire però che in questo periodo ho rallentato un po’ tutto e mi sembra che molte cose siano diverse. 
Non so, vi faccio un esempio, la brioche del mattino è più buona da quando non la mangio in piedi in qualche modo fissando continuamente l’orologio per non tardare. Vedere un film con i miei genitori è quasi un sospiro di sollievo, chiamare i miei zii o fare una videochiamata con degli amici non è più l’alternativa di quando sono stanco e non ho proprio voglia di uscire. Sono cambiate molte cose o non è cambiato niente, ma solo il mio modo di percepirle. 
Per esempio il fatto che ci sia il sole è una condizione più importante e più rassicurante del solito, il fatto di poter accarezzare il mio gatto è un passatempo che mai si sarei immaginato potesse essere così importante quando nella normalità mi innervosivo nel momento in cui mi occupava la sedia mentre mangiavo. 
Ogni cosa ha un nuovo valore e una nuova importanza. È importante stare insieme ai propri cari dopo mangiato e non è più troppo importante avere il proprio spazio in cameretta. É importante affacciarsi alla finestra della città in cui sei cresciuto, vederla deserta e pensare che i fiori del tuo giardino che mai avevi notato sono bellissimi e che un giorno tutto tornerà come prima. È importante aver capito che il “grazie” che dicevamo al nostro medico di base quando riusciva a farci stare meglio era un “grazie, ma grazie davvero.” 
È importante la telefonata ad un amico che non vedevi da tempo e ha una nuova importanza, più reale, perfino quel “finito tutto questo caos però stavolta ci vediamo”. 
Pensate quanto è strana la vita: abbiamo riscoperto così tante cose nonostante il divieto di abbracciarci. 
Un grande uomo ci diceva che l’essenziale è invisibile agli occhi. Allora mettiamola così: grazie a questo casino ho acquisito gli occhiali per vedere tante cose piccole, così piccole che ad occhio nudo erano quasi impercettibili. 
Ho capito quante volte sono stato stupido a sbuffare per la fila al supermercato, a quanto ho sbagliato a essermi fatto rovinare il pomeriggio da un torto subito, o al fatto che potevo evitare di sacrificare proprio ogni cosa per il raggiungimento di un obiettivo che non mi faceva vedere più niente. 
Non so come andrà a finire, ma ne usciremo diversi, con nuove consapevolezze e nuove priorità. 
Grazie al privilegio di avere visto cose nuove, con un nuovo modo. 
Mio nonno mi raccontava sempre che durante la guerra sentiva il rumore delle granate, si nascondeva sotto il tetto della stazione e diceva nell’orecchio di suo padre che aveva paura. Mi diceva che il suo babbo lo rassicurava, che le granate quando colpiscono non fanno rumore. Mi raccontava questa storia mentre afferrava tra le mani un libro e intanto rideva con le lacrime agli occhi. 
Poi mi guardava e mi diceva che la libertà è una cosa bellissima. 
Alla luce di tutto questo ho capito quanto è bello non dare tutto per scontato. 
E che siamo piccoli. Piccoli uomini e piccole donne in un mondo troppo grande e imprevedibile. 
Che può anche essere bello avere paura amici. Ci ricorda chi siamo. 
Ci ricorda che la libertà è una cosa bellissima. 

Articolo di Riccardo Invernizzi